79 anni dalla Liberazione: anche in questo 25 Aprile «il fascismo vive ancora in mezzo a noi»

I deportati tornarono a casa e trovarono con le redini in mano, al loro stesso posto, marescialli, giudici, funzionari che avevano fatto carriera sotto il regime mussoliniano e che si erano riciclati nell’Italia repubblicana. Quella nata dalla Resistenza che, non avendo a disposizione nessun’altra classe dirigente che questa, l’aveva assorbita, anche se fascista fin dentro al midollo, poco pentita, poco cambiata. L’Italia − scriveva Pasolini − non ha mai avuto una «grande Destra», perché «ha potuto esprimere solo quella rozza, ridicola, feroce destra che è il fascismo». Quella che, in doppiopetto o in tailleur, indossando colori pastello, rossetti o sorrisi smaglianti, governa ancora oggi questo Paese. E così anche questo 25 aprile resta figlio di un’Italia che non ha voluto fare i conti con le asprezze della propria storia tragica

Fonte: Italia libera – Giornale digitale di formazione e partecipazione attiva

 

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