Casale Monferrato, chi era costei…?

Mi era stato regalato un libretto intitolato “Monferrato” scritto in grande, e, subito sotto “Alessandria e Asti” pure in grande ma di minor carattere, scritto da Elisa B. Pasino edizione Morellini, prima edizione novembre 2019. Libretto molto bello, ben fatto, ottimamente finalizzato di 208 paginette oltre copertina e retro. L’impatto visivo è molto piacevole ed accattivante. Ma…, dato che Casale fu quella che ben sappiamo, come Casalesi e non criticoni tanto per criticare alla provinciale, perché appena sotto la parola “Monferrato” non scrivere in piccolo appunto “Monferrato con Casale Capitale del Monferrato?”: e non solo come provinciali casalesi, ma per attestazione di una realtà storica durata secoli!

Ovviamente impossibile procedere neppure ad un accenno di descrizione. Ma il riportare esattamente quanto scritto nella pagina retro di chiusura può essere interessante ed anche utile per chi volesse in futuro descrivere qualche tratteggiamento della nostra storia centrato sulla vera Storia e cioè sul Monferrato e la sua Capitale.

Dice la bella composizione: “Monferrato Alessandria e Asti (scritto in evidenza: ndr.). Una terra nata prima dell’anno Mille, da una storia d’amore, quella tra Adelasia e Aleramo, figli rispettivamente dell’imperatore Ottone I e del duca di Sassonia. Nel 2014 il Monferrato, territorio apprezzato in tutta Italia e che attrae il turismo internazionale, è entrato a far parte della lista del Patrimonio dell’umanità Unesco. Benvenuti nel Monferrato, dove le dolci colline regalano paesaggi romantici in ogni stagione dell’anno. Grazie ai luoghi naturali, ma anche alla cultura e all’arte, all’enogastronomia e agli itinerari amati da chi pratica gli sport outdoor, come i Campionissimi del ciclismo e gli appassionati del trekking e del golf. Qui si intrecciano le Strade del Vino e il Circuito degli infernot, i locali scavati sotto le case e privi di aerazione e di luce in cui si conservavano il vino e gli alimenti deperibili. Sulle tracce della leggenda di Aleramo, di Gagliando, ma anche del pastore Gelindo, siamo pronti ad accogliervi nelle città di Alessandria e di Asti, conosciute in tutto il mondo l’una per i cappelli Borsalino e l’altra per lo Spumante.”

Casale Monferrato, chi era costei…?

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