A nome di tutto il Comitato Casale Monferrato Capitale della DOC ci tengo a ringraziare l’amico Gian Carlo Curti per aver preso in considerazione con ampie argomentazioni la nostra proposta di pensare per il futuro di denominare la nostra città non più Casale Monferrato ma “CASALMONFERRATO” o, come anche lui auspica, “CASAL MONFERRATO”, sostanzialmente senza la “e” e, ringraziando anche il Monferrato che ci consente di ritornare sul tema, confermare le motivazioni precedentemente addotte anzi aggiungendone qualcun’altra che complessivamente non ci paiono questioni solo di carattere formale ma invece di una certa sostanza, corroborati ed accompagnati da una serie di prove storiche riportate nelle foto che già in prima battuta ci dimostrano che la nostra città sicuramente tra il 1890 ed il 1906 era così denominata in sostanza con la dizione o tutta attaccata e comunque senza la “e” finale di Casale. Riepiloghiamo le motivazioni della proposta: in Italia da quanto ci risulta esistono bel 123 “Casale ecc…” per cui denominando in modo aggregato ci andremmo a differenziare da tutte questa cittadine non definendoci più quindi “Casalesi” ( soprattutto perchè con dispiacere aggiungiamo che i “Casalesi” più nominati a livello nazionale, con tutto l’ovvio rispetto per i comuni cittadini di quel borgo, sono quelli di Casal di Principe che da tempo non rappresenta certamente un bel biglietto da visita ! ) ma “Casalmonferrini” costringendo quindi nel contempo a nominare molte più volte la denominazione di quello che tutti definiscono il nostro “Brand” vincente ovvero “Monferrato”. Queste le motivazioni di fondo a cui aggiungiamo, come si può dedurre dalle foto storiche allegate, che la denominazione della nostra cittadina era “CASALMONFERRATO” e quindi noi eravamo definiti “CASALMONFERRINI” proprio in un periodo della nostra storia dove la nostra città era anche e veniva ufficialmente definita come la ”capitale del Circondario più viticolo del Regno Sabaudo” e, io credo assolutamente non a caso, proprio in quello stesso periodo risulta che i nostri vitivinicoltori artigiani artisti sono andati a realizzare gli infernot, magnifici ed unici nel loro genere, per cui ora siamo all’onore del mondo con il riconoscimento UNESCO del 2014. Cogliamo l’occasione per informare che proprio per questo motivo, cioè l’enorme importanza sociale, turistica ed economica degli infernot UNESCO, nell’ambito della mostra fotografica degli infernot di Ilenio Celoria che sarà disponibile alla visita presso la sede del Centro DOC al castello paleologo il prossimo 12 e 13 settembre durante l’apertura con Golosaria, renderemo pubblica una idea che riteniamo significativa ovvero la realizzazione al castello di Casale di un locale dove poter presentare gli infernot monferrini in modo virtuale con la realtà aumentata al fine di far conoscere, in collaborazione con l’Ecomuseo Pietra da Cantone, queste nostre “opere uniche” ad un numero molto maggiore di turisti e visitatori. Abbiamo anche il piacere di anticipare che il nostro Centro DOC sta iniziando un importante percorso al fine di ottenere il Riconoscimento Ministeriale di Bene di Interesse Storico.”