Una commemorazione la 76° della banda Tom alla Cittadella che rimarrà nella storia per le polemiche che ha sollevato. Incriminato il discorso del sindaco Federico Riboldi davanti alla lapide dei tredici Martiri per una frase che diceva: “Durante la guerra l’Italia rischiava di perdere la propria indipendenza: i ragazzi della Banda Tom combattevano contro il fronte che veniva dal Nord e sul fronte orientale si combatteva con un nemico che veniva dall’Est”. A molti non è piaciuta l’equiparazione tra la lotta al nazismo e la lotta contro il fronte orientale, dove gli eccessi furono la conseguenza di anni di dittatura e soprusi.
Ecco la lettera che i familiari di tante vittime della Resistenza combattuta in Monferrato, hanno scritto dopo quella commemorazione:
Cosa ci si aspetterebbe da un discorso commemorativo, ufficiale, sui partigiani della Banda Tom nel luogo dove avvenne l’eccidio? Evitando il rischio della retorica celebrativa e delle strumentalizzazioni di parte, spesso riduttive e liquidatorie, ci si aspetterebbe un breve inquadramento dell’epoca e un’essenziale narrazione dei fatti. Il Sindaco di Casale Monferrato nulla ha detto al riguardo, anzi, si è avventurato ad affermare che i ragazzi della Banda Tom dissero NO ad un’occupazione straniera che veniva da Nord (???) e da Est (???), e che lottarono per la sovranità del loro Paese, l’Italia. Il Sindaco proprio non è riuscito a fare un benché minimo riferimento alla Lotta di Liberazione che quei giovani partigiani combatterono contro i fascisti e i nazisti loro alleati, che avevano scatenato una guerra genocidiaria, e non contro mai identificati “invasori da Nord e da Est”. Davanti alla targa che ricorda il sacrificio di quei ragazzi non si possono dire certe cose, non si può calpestare la Memoria, ci vuole rispetto per le vittime e i parenti, ci vuole la Verità. Pensiamo a Rosetta Santambrogio, sorella di Gigi, uno dei ragazzi di Tom non ancora diciottenne; alla cara Rosetta, Presidente Emerita del Comitato Unitario Antifascista: lucida e appassionata testimone della nostra Resistenza che dovette riconoscere il cadavere del fratello, rattrappito nella neve dopo due giorni di abbandono. Noi, sottoscritti, deploriamo pertanto la posizione del primo cittadino di Casale Monferrato che ha trascurato scientemente di ricordare i fatti, la Resistenza e i suoi Valori.
Partigiane, Partigiani e familiari:
Andino Bizzarro, fratello del partigiano Arduino Bizzarro, Medaglia d’Oro al Valor Militare
Luisa Morano, figlia del partigiano Franco Morano
Enrica Morbello Core, partigiana
Sergio Oddone, nipote del partigiano Alfredo Piacibello, Medaglia d’Oro al Valor Militare
Amelia Paciello, figlia del partigiano Pasquale Paciello
Rosetta Santambrogio, sorella di Luigi Santambrogio, partigiano componente della Banda Tom e Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Licia Sesia, nipote del partigiano Luciano Deandrea
Silvia Sorisio, figlia del partigiano Francesco Sorisio, già presidente Anpi.