Varrà qualcosa la volontà dei cittadini o conta “minus quam merdam”? Un quesito d’attualità a fronte di quanto sta capitando a Trino Vercellese, quindici chilometri da Casale, dove il sindaco prosegue incurante di tutti i “no” arrivati alla sua proposta di autocandidatura per ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti nucleari. I “no” sono piovuti anche dal suo partito, FdI, forse più per ragioni elettoralistiche che altro. “No” dal Consiglio comunale del Monferrato (34 contro 2 astensioni) “no” da Provincia, Regione, assemblea di Spinetta Marengo con sindaci di tutto l’alessandrino. Ma il “no” più bello arriva proprio da Trino con più di 2300 firme (al momento in cui scriviamo) alla petizione popolare on line (www.change.org per chi non lo avesse ancora fatto), da inviare a Sergio Mattarella e Giorgia Meloni, a Gilberto Pichetto Fratin, a Alberto Cirio e a un nugolo di parlamentari locali e non e sostenuta dal Comitato “Tri-No” che intanto ha già raccolto più di 700 adesioni in pochi giorni ad una battaglia contro il nucleare a Trino che non finirà in breve tempo.
Tutti pazzi? Tutti contrari? Come mai persino dalla Sogin il territorio di Trino è stato giudicato per ben due volte INIDONEO ad ospitare un Deposito di questo tipo, prima con la mappa Cnpai e poi con la Cnai? Falde d’acqua superficiali già inquinate in passato, faglie attive rilevate da tecnici universitari, come ricorda il geologo Paolo Sassone, decantazione della pericolosità dei rifiuti radioattivi di almeno 300 anni (se bastano) non sono ragioni già più che sufficienti a dire “no”? Senza contare gli obiettivi del territorio ben lontani da questa logica, ma puntati sulla sua valorizzazione sulle sue eccellenze, il suo buon vino, l’arrivo di turisti amanti di valori ambientali e paesaggistici di un territorio che anche l’Unesco ha voluto tra i suoi siti migliori. La “perla” poi arriva da Azione che consiglia con un emendamento purtroppo accettato, una revoca alle norme che hanno penalizzato finora Trino come scelta per il Deposito.
Siamo di quelli che, forse anacronisticamente, credono ancora nella mobilitazione di piazza e nel valore di far sentire la propria opinione. Partecipare vuol dire decidere per il proprio futuro. Se poi sarà stato tutto inutile sapremo con chi prendercela.
Si terrà sabato 3 febbraio dalle 10 alle 12,30 una manifestazione non-violenta contro l’autocandidatura di Trino ad ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi facendo riferimento alle aree umide siti di biodiversità e di salvaguardia ambientale la cui Giornata mondiale cade il 2 febbraio, Appuntamento alle 10 al Principato di Lucedio, alle 10,45 a Leri Cavour alle 11,30 al Municipio di Trino.