Fascismo e antifascismo, oggi. Non più solo i gruppi estremisti: dove ha trovato casa il “veleno nero”

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È sensato, è attuale, è giusto parlare di fascismo oggi? C’è un reale pericolo che ritorni una qualche forma di fascismo, oppure semplicemente una forma di fascismo sta sopravvivendo dopo la tragedia della Seconda guerra mondiale e il suo lungo epilogo? Un dibattito, che sia sereno e fatto di argomenti, è utile anche per riflettere su quello che siamo, o siamo diventati. Prescindendo dall’idea – non ragionevole – di un duplicato di quello che è stato il Ventennio; e su questo basterebbe quanto ammonito da Primo Levi: ogni epoca ha il suo fascismo. Ci sono dei segnali vistosi, inquietanti, di un fascismo che vive il presente e che ha trovato accoglienza non solo nei gruppi dell’estremismo nero, ma nella rappresentanza politica che ora – alla guida del Paese – non ha radici nei partiti che hanno contribuito a “costruire” la Costituzione. Una realtà politica da avere ben presente soprattutto nel Giorno della Memoria: quel 27 gennaio 1945 in cui le truppe sovietiche dell’Armata Rossa scoprirono Auschwitz, mettendo sotto gli occhi del mondo “l’orrore assoluto” della Shoah, pianificata e compiuta dai fascismi europei

 

 L’articolo di EMILIO DRUDI

IL – 27 gennaio 2024

Fonte: Italia libera – Giornale digitale di formazione e partecipazione attiva

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