Pubblicato su Il Monferrato di venerdì 12 novembre 2021
Ci sono delle interviste che rimangono memorabili nel tempo per il proprio valore sia, culturale, che storico, che politico. Probabilmente l’intervista di “midterm” rilasciata dal Sindaco la settimana scorsa ad un periodico della provincia, penso non rimarrà, probabilmente, indelebile nel tempo, ma certamente rappresenterà una bussola di riferimento verso future verifiche critiche del suo mandato… Per il momento non è il caso di affrontarne l’interpretazione approfondita, ma vorrei solo limitarmi al commento di un suo passaggio, alla domanda: “Palaferraris-Palaenergica: a giochi fatti, cosa è andato storto?” il Sindaco, risponde (riporto letteralmente): “È andato storto che esiste una piccola parte della popolazione di Casale che butta in politica tutto. Non esiste un palasport che non abbia un ‘naming’ sponsorizzato. Il nostro, a differenza di altri, ha avuto la sensibilità di mantenere in pieno il nome dell’intitolazione”. Molto interessante! A mio avviso si tratta di una risposta liquidatoria e sprezzante verso le opinioni altrui! I garbati interventi, in merito al PalaFerraris, su Il Monferrato di venerdì scorso di Assunta Prato e Riccardo Calvo, sia sotto l’aspetto umano, l’una (citando “ideali e sentimenti profondi”) e, intellettuale l’altro (con “una richiesta di attenzione ai temi del passato”), evidenziano il differente spessore culturale di settori della nostra società.
Su quale piedestallo si colloca il nostro Sindaco? Quale parametro adotta nel giudicare che siano così pochi che biasimano la scelta di “oscurare” l’intitolazione del palazzetto a Paolo Ferraris, politico di prim’ordine, stimato non solo a Casale ma da tutto il nostro territorio, il cui spessore istituzionale sarebbe di estremo insegnamento per la politica attuale? Incomprensibile poi quando afferma che quella piccola parte della popolazione (e qui siamo grati nel non averci definito “piccolissima parte” o “irrilevante parte”) “butta in politica tutto”? È un non senso! Cosa vuol dire, non poter esprimere la propria opinione? Poi cosa c’entra la politica? Forse intendeva politica-partitica, non si sa. Nuove Frontiere non è un’associazione partitocratica, e ritenerla come tale è quantomeno un… azzardo! Noi siamo contro la decadenza di Casale e del Monferrato con l’obiettivo di mantenere in vita la sua storia, la sua memoria, la sua cultura!
L’affermazione che non “esiste un palasport che non abbia un ‘naming’ sponsorizzato”, come da lui inteso è semplicemente falso (legga i fiumi di inchiostro che sono stati scritti in merito)! Poi che dire quando sostiene che si “ha avuto la sensibilità di mantenere in pieno il nome dell’intitolazione”. Per favore non faccia bassa propaganda, non prendiamoci in giro!
Un Sindaco, che non ha avuto contendenti, nella propria elezione dovrebbe perlomeno dare la parvenza di essere il rappresentante di tutti i cittadini. Difficile individuare questo nella sua intervista!
Uno spassionato consiglio: Humilitas! Humilitas, motto della casata Borromeo, ripreso successivamente da Papa Luciani, che con i suoi soli 33 giorni di pontificato mostrò al mondo cos’è l’umiltà, amando parlare direttamente alle persone e abbandonando il “pluralis maiestatis” dal suo linguaggio.