Al sentimento di appartenenza al proprio territorio che ritengo abbia ancora valore. Il “galletto” di Casale Monferrato, 30 cm. di “puro ferro”, preda di guerra e orgoglio da sempre alessandrino sulla storica “nemica”, contro la “croce romanica” di Alessandria, tre metri di legno pregiato, argento, oro, pietre dure forgiato con una rara tecnica mista tra oreficeria, scultura e intaglio, preda di guerra e orgoglio da sempre casalese. Dal fronte alessandrino, si parla sempre del galletto conquistato alla “nemica” storica Casale, ma si tace della “nostra” preziosa croce, che splende in tutta la sua bellezza nell’antico Duomo di Sant’Evasio.
Precisato quanto sopra passo a questa domanda: esiste differenza tra casalesità e alessandrinità? Senza alcun dubbio sì! A Casale Monferrato c’è ancora il senso di appartenenza al proprio territorio, ricco di storia e cultura di alto livello che hanno saputo mantenere nei secoli, e perlomeno questa casalesità ancora oggi non si è spenta. A fare un esempio ci sono realtà come gli amici dell’Associazione Culturale Nuove Frontiere o lo storico Claudio Martinotti Doria che tengono desta l’attenzione sulla loro città, da sempre ritenuta “Capitale del Monferrato”.
Graziella Zaccone Languzzi cura la rubrica “le pagelle di GZL” pubblicata ogni lunedì da www.corriereal.info che tratta argomenti su personaggi e situazioni inerenti al territorio provinciale.