La celebrazione dell’Anno Santo 1750 aperto da Benedetto XIV all’insegna delle missioni popolari, aveva portato a Roma un numero di pellegrini mai raggiunto da nessun precedente Giubileo. Una parte di quei pellegrini provenivano da esotici paesi come l’Armenia e le Antille. Ma a far paura erano quelli ben più numerosi provenienti dagli altri Stati italiani e da tutta Europa. E cosa spunta? L’“Attestato di sanità”, chiamato anche “Passaporto marittimo”, “Patente sanitaria” o più semplicemente “Fede di partenza”. Temendo che i nuovi arrivati oltre ai soldi portassero malattie contagiose, il papa ordinò che osti, locandieri e altri affittacamere dessero notizia «de’ forestieri che si fossero infermati nelle loro case», depositando la delazione in un’apposita buca (tuttora esistente), fatta murare nel 1749 sulla parete alla sinistra della chiesa di San Salvatore alle Coppelle
Fonte: Italia libera – Giornale digitale di formazione e partecipazione attiva
di PINO COSCETTA
Il “Green-pass”? C’era già nel 1500 e anche prima: si chiamava “attestato di sanità”