Il privilegio di poterci già vaccinare!

Le notizie riportate dai giornali locali in questi giorni relative alla non adesione di molti dipendenti di strutture socio assistenziali del Monferrato alla grande campagna vaccinale che per primi li ha coinvolti spinge ad alcune doverose e sofferte considerazioni.

Qualcuno non ha capito che per chi si deve occupare da vicino degli anziani o delle persone fragili il vaccino è una tutela dal rischio contagio assolutamente indispensabile. Infatti, anche se gli anziani sono stati già vaccinati nessuno, fino a questo momento, ha dimostrato se i vaccini siano anche, oltre che immunizzanti il singolo, inibitori della trasmissione del Virus.

É davvero paradossale verificare che quello che è un privilegio dato dalla responsabilità di cura venga considerato un obbligo, una costrizione!.

Non viene capita una linea di particolare considerazione nei confronti dei dipendenti di queste strutture che tanto hanno dato in questi mesi per la tutela degli anziani e per la difesa della loro salute.

Poiché il principio di precauzione comporta a livello scientifico un certo tempo prima di poter “obbligare” rispetto ai vaccini, non serve aggiungere nulla a questo tipo di analisi e sono convinto che la questione, per chi lavora all’interno di un ambito così delicato, sia quella di riflettere di più sulle conseguenze generali e particolari della scelta di non vaccinarsi.

Sono davvero tanti i casi anche qui da noi di persone giovani venute a mancare in questi giorni per Covid!.

Dobbiamo, però, in tutti i modi evitare lo scontro ideologico e invece ripartire dalle questione deontologiche e dall’affetto, dalla grande testimonianza di impegno manifestato nei mesi scorsi da tante persone che oggi nelle case di riposo si rifiutano di fare il vaccino.

Non disperdiamo questa memoria così alta e facciamo in modo che i nostri giovani e i nostri anziani possano tornare presto liberi grazie all’estendersi a macchia d’olio del grande previlegio di poterci già vaccinare.

Miliardi di uomini del sud del mondo oggi non possono farlo e temono che la grande pandemia ancora per anni li affligga per l’endemica difficoltà sanitaria che li caratterizza.

Facciamo in modo che il nostro comportamento non provochi una vergogna storica all’Italia e al Mondo e cerchiamo tutti insieme di dare il buon esempio mettendoci in fila quando sarà il nostro turno.

Ma per chi il turno ce l’ha già si faccia trovare senza provocare inconvenienti di sorta a chi generosamente si è messo a disposizione per somministrare il vaccino.

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