In Piemonte si ebbero due Senati: quello di Torino e quello di Casale Monferrato

Ad un certo momento storico, in Piemonte si ebbero due Senati: quello di Torino e quello di Casale Monferrato: quello di Casale Monferrato aveva giurisdizione anche in aree lombarde.  I Senati svolgevano attività politico amministrative ed erano altresì Giudici di Appello delle sentenze dei Giudici Ordinari.

Dei Senati si diceva – “Senatus judicat tamquam Deus”.

Il Senato di Casale venne soppresso nel 1730 da Carlo Emanuele di Savoia.

Il Senato di Casale venne ricostituito nel 1837 con editto di Carlo Alberto assumendo poi, con la soppressione del Senato stesso, la denominazione di Corte d’Appello. La Corte d’Appello venne soppressa nel 1923.

 

Dagli Atti del Convegno di studi

“L’altro Piemonte nell’età di Carlo Alberto”

Alessandria/Casale Monferrato 28-29-30 ottobre 1999

 

Scrive il Prof Alberto Lupano

“LA RINASCITA DEL SENATO DI CASALE…

Il 19 settembre 1837 un editto di Re Carlo Alberto ricostituì il Senato di Casale come suprema magistratura di appello avente giurisdizione sul Piemonte orientale.

Fu un avvenimento importante per l’assetto giudiziario degli Stati sardi di terraferma, ma ebbe un rilievo ancora più notevole per la città di Casale. A parte gli episodi di resistenza agli austriaci del 1849, non credo che nel XIX secolo vi sia stato un evento capace di impressionare in misura maggiore tutta l’opinione pubblica casalese: o meglio, di tale forza suggestiva da ridestare l’illusione che all’antica capitale fosse stato restituito, almeno parzialmente, il suo rango passato”.

Più avanti il Prof. Lupano riporta quanto scrisse di Carlo Alberto “La troppa vasta estensione del distretto del Senato del Piemonte, in confronto massime di quello degli altri Senati ed anche la convenienza di ravvicinare quanto sia possibile l’amministrazione della giustizia alle proprietà e alle persone onde poterla rendere meno costosa, ci hanno fatto palese l’opportunità di stabilire altro Senato; ed avendo posto mente che la città di Casale, già sede di  antico Senato, per la sua posizione geografica, rispetto alle province che debbono formare il distretto del nuovo Senato, si presenta la più adatta, abbiamo la medesima prescelto ”.

 

Scrive Luigi Gabotto in “Storie d’altri tempi”, anno 1950…

Siccome il Municipio casalese, all’annuncio della concessione fatta alla città, aveva deliberato di far erigere una grandissima statua in bronzo al Re in riconoscenza, venne aperta subito una pubblica sottoscrizione per raccogliere i fondi occorrenti. La popolazione sottoscrisse con entusiasmo e generosamente, e si arrivò, in breve, a raccogliere la somma di £. 80.000, cospicua veramente dati i tempi…”

Riferisce Luigi Gabotto che la Gazzetta Piemontese del 8 giugno 1943 così scrisse “… che la popolazione tutta, cui si aggiungeva immensa copia di forestieri, riempiva la capace piazza ed finestre ed i portici che la circondavano; le donne e le signore vi occupavano tutte le finestre ed i balconi prospicienti, la guarnigione in parata faceva bella mostra sulla piazza medesima e nelle adiacenti contrade, mentre gli illustrissimi Sindaci accoglievano il sig. Governatore della Provincia e le primarie autorità ecclesiastiche, giudiziarie, civili e militari…”.

Venne scritto in allora un Serto Poetico, stampato a Casale Tipografia Er Maffei e Gio Scrivano, ora riprodotto nella Edizione che sotto si legge. Il Serto che inizia con “Concittadini…” rivolgendosi ai Casalesi, è un inneggiamento al Re Carlo Alberto al quale vengono presentate “alquante poesie” che sono quelle componenti il Serto. Si firmarono

I SINDACI

Cav. Alessandro Montiglio

Avv. Pietro Ceriola

 

Nella solenne entrata del Senato di Casale, il XVII aprile MDCCCXXXVIII: serto poetico Brossura – 15 giugno 2010

 

Serto Poetico di ANONYMUS

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Via San Romano 60

50135 Firenze

 

SERTO POETICO pag. 51

Si legge “Il passato splendore di Casale leggesi elegantemente espresso nei seguenti esametri di Pier Agnolo Paltro da Ozzano, che celebrava la Città al tempo dei Gonzaga, e della famosa cittadella…”

Segue, scritto in latino del tempo, la celebrazione di Pier Agnolo Paltro che ho riportato e tradotto, per quanto poteva sembrarmi, nel modo che segue lasciando le iniziali dei versetti in maiuscolo.

 

Subdita Gonziaco, Francorum et foedere regi

Juncta, incorruptaque fide clarissima, legum

Sanctarum custos, doctis habitata Camaenis,

Et pacis studiis florens, et prospera bello

Urbs, metuenda nimis Jovis arx, Mavortia tellus,

Hispanis terror, Germanis flebile vulnus,

Heroum genitrix, genus insuperabile ferro,

Assuetum vinci nusquam, sed vincere semper,

Italiae lumen, priscique exemplar honoris.

 

Suddita al Gonzaga, al re dei Francesi con patto

Unita, di splendente ed incorruttibile lealtà, di leggi

Sacre custode, abitata da dotti Camaenis.

È fiorente per studi di pace, e prospera in guerra

Città, da temersi troppo potente fortezza di Giove, terra di Marte,

Spagnoli terrore, ai Germani flebile offesa,

Eroi genitrice, stirpe insuperabile nella spada,

Abituata ad essere vinta in nulla, ma a vincere sempre,

Italia splendore, ed esempio di antica dignità.

 

 

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