La faccenda dell’Imu

da “Il Monferrato” di venerdì 19 giugno

di Alessandra Bozzo

La faccenda dell’Imu

Ci siamo trovati nel bel mezzo di un’emergenza sanitaria impensabile fino a pochi mesi fa, è di conseguenza doveroso riflettere su cos’è il dramma una “pandemia mondiale” con l’Italia che ha dovuto fare da battistrada su come affrontarla dovendo anche imporre un periodo di lockdown con le conseguenze di cui tutti, o quasi, abbiamo avuto la percezione.

Ovviamente anche la nostra città ha subìto le drammatiche ripercussioni (ricordiamoci che la provincia di Alessandria è la più colpita del Piemonte dopo la città metropolitana di Torino) ed era inevitabile che il tessuto economico cittadino ne subisse le inevitabili conseguenze.

In questi giorni si è parlato spesso del mancato differimento dell’imposta Imu da parte dell’Amministrazione, la quale ha ritenuto che un rinvio della prima rata avrebbe comportato notevoli difficoltà tecniche ed operative.

Nel rispetto delle scelte adottate noi riteniamo che sull’esempio delle decisioni prese da molti Comuni italiani si potesse pensare a un differimento anche per la nostra città.

È pur vero che la risoluzione del MEF n. 5/DF dell’8 giugno è giunta a ridosso della scadenza del pagamento e che, malgrado alcune limitazioni, ha chiarito che sussiste la possibilità per i Comuni di differire i termini di versamento di tributi locali di propria competenza. Ricordiamo che già prima di questa risoluzione altri comuni avevano già fatto propria la volontà di far slittare la scadenza dell’imposta.

Come precisa il MEF il comune non potrebbe lasciare la scadenza IMU al 16 giugno 2020, dando al contempo la possibilità a coloro che versano, ad esempio, entro il 30 settembre 2020 di regolarizzare l’acconto IMU senza pagare sanzioni ed interessi, poiché trattasi di materia coperta dalla riserva di legge. Inoltre la Risoluzione ricorda la facoltà di ridurre l’applicazione di sanzioni e interessi ma non l’azzeramento.

Tuttavia, come riportato da organi di stampa specializzata, la risoluzione dimentica la facoltà dei comuni, come previsto dalla Legge di Bilancio per il 2020, di deliberare con il regolamento “circostanze attenuanti o esimenti” nel rispetto dei principi stabiliti dalla normativa statale. Ne deriva la conseguenza della possibile disapplicazione totale di sanzioni legittimate da circostanze eccezionali.

Se si ha la reale percezione di una pandemia non ci sarebbero timori sulle scelte da fare.

Nel rispetto della costruttiva operatività dei nostri Sindaci che in questi mesi hanno operato in modo encomiabile, si auspica più coesione e partecipazione alle decisioni, poiché da questa situazione si può uscirne solo con il buon senso.

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