La passeggiata del lungo Po

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Alcune settimane fa abbiamo inviato una segnalazione a Il Monferrato (puntualmente pubblicata venerdì 10 agosto a pagina 6) relativa al taglio ingiustificato di alberi e alla scarsa manutenzione del verde in città. Inviammo anche una fotografia (anch’essa pubblicata) che documentava l’incuria della passeggiata on. Paolo Angelino del lungo Po ormai invasa dalle erbacce.

Sorprendentemente, ma con soddisfazione pochi giorni fa abbiamo constatato l’avvenuto falciamento dell’erba e arbusti in quel tratto. Vogliamo pensare che l’Amministrazione vi abbia provveduto a seguito della nostra rimostranza. Tuttavia è doveroso segnalare che l’avvenuto falciamento ha portato alla luce quel che resta della bella staccionata che fiancheggiava il lungo Po, ormai ridotta in condizioni di disfacimento dopo l’incuria di anni!

 

E qui ci facciamo nuovamente partecipi di un’altra segnalazione all’Amministrazione, di provvedere ha risistemare quella staccionata che aveva reso pregevole la passeggiata che fiancheggia quel tratto del lungo Po molto frequentato dai cittadini.

Riportiamo integralmente la segnalazione di Alessandra Bozzo a Il Monferrato, ed alcune foto che documentano l’evoluzione della passeggiata del lungo Po on. Luigi Angelino.

 

Città priva di una vera cultura del verde

Si legge recentemente, tra le lettere pubblicate su Il Monferrato, alcune che portano a conoscenza, di alcuni tagli di alberi e mancata manutenzione del verde. Sul numero di Venerdì 3 agosto vi erano ben due lettere, la prima della signora Celestina Buso sullo sradicamento di una “buddleja” l’albero delle farfalle sull’argine del Po, l’altra sulla pulizia dei marciapiedi fino al Parco Eternot e non oltre; alcuni mesi fa un’altra sul taglio di una gaggìa sul bordo del canale all’altezza di via Buozzi.

Tutte queste segnalazioni hanno un denominatore comune, ovvero la sensibilità verso il verde e il dispiacere nel vedere operazioni di taglio prive di logica e utilità. Naturalmente tutto ciò porta a molte riflessioni e non si può che essere d’accordo con quanto affermato, tuttavia non si tratta di casi sporadici, bensì di una pratica costante che vede la città sottoposta a tagli di alberi in vari punti lasciando la base del tronco abbandonato per anni. È sufficiente percorrere, citando a caso, viale Ottavio Marchino o corso Manacorda o ancora i giardini nei pressi della Clinica Sant’Anna per rendersene conto. Addirittura nell’area dell’Ex Piemontese si intendeva procedere con il taglio di un salice molto rigoglioso nato spontaneamente, che non creava alcun danno, operazione per fortuna bloccata dai residenti che si sono opposti in modo efficace.

Si può condividere tale comportamento qualora, accanto allo sradicamento di piante malate o essiccate, si proceda rapidamente con la ripiantumazione di una nuova pianta ma il taglio alla base dell’albero e abbandonato rappresenta oltremodo un comportamento privo di senso estetico.

Insomma la nostra città è priva di una cultura del verde e questo lo si evince anche dalla sua scarsissima manutenzione. L’ingresso della città provenendo da San Germano è in stato di abbandono, a partire dalla rotonda che porta a Pozzo Sant’Evasio fino all’ingresso del sottopasso. Il taglio dell’erba infatti viene effettuato quando ormai le erbacce prendono il sopravvento.

Un altro esempio che si può portare è la passeggiata On. Paolo Angelino del lungo Po fino alla pista ciclabile ormai invasa dalle erbacce che hanno ristretto in modo impressionante il passaggio.

Di esempi se ne possono portare moltissimi ma è importante segnalarli per sensibilizzare l’Amministrazione su questo problema nella speranza che si inizi finalmente a pensare a una manutenzione programmata, seria e costante e che si smetta di abbattere alberi e piante senza alcun senso logico.

 

Alessandra Bozzo

Associazione “Nuove Frontiere” per la difesa e il rilancio di Casale e del Monferrato

 

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