La Spedizione e la guerra di Serse – III Parte

I preparativi militari furono di una imponenza impressionante: un esercito di 2.600.000 uomini (Erodoto il primo Storico in senso assoluto riferisce che sarebbe stato lo stesso Serse a dire addirittura che l’insieme sarebbe stato di 5.000.000 vale a dire con un raffronto di mille a uno rispetto alle forze greche). Sul ponte fatto allestire da navi collegate e allestite sul Bosforo, e cioè i Dardanelli di oggi, si dice che per 7 giorni e 7 notte ininterrottamente passò l’esercito persiano e una flotta complessiva di 4 mila navi si diresse via mare. Preparativi diplomatici vennero intessuti in grande scala per staccare le Comunità greche da Atene e Sparta; inoltre bloccare le Comunità greche della Sicilia, stipulare accordi con Fenici e Cartaginesi: questi altri interventi. Le forze persiane erano costituite da apporti dei più svariati popoli. Vi era un contingente speciale composto da persiani detti gli Immortali perché era previsto che quando qualcuno fosse colpito, potesse essere subito sostituito.

Nel 481, mentre già Tessaglia e Tebe omaggiavano il Gran Re, rappresentanti di 31 Stati greci si ritrovarono a Corinto dando vita ad una Confederazione difensiva, decidendo di abbandonare la Grecia settentrionale e stabilendo una linea di difesa più a meridione. I due re Spartani Leonida ed Euribìade assunsero rispettivamente il comando dell’esercito e della flotta. Facile immaginare: tutto il Mondo greco era con il fiato sospeso in attesa dell’arrivo dei Persiani per terra e per mare. La Storia ci ha narrato attraverso scritti vari ed altro una delineazione di questa fase opprimente ed oppressiva e di vero terrore: il Popolo greco diede un esempio unico, tramandato per sempre, di saldezza e decisione (si trattava di vita o di morte), comandato da Capi Politici e Militari di grandi capacità, di dedizioni, di intelligenze belliche e politiche rilevantissime.

Le Termopili (480 a.C.)

Serse scese dalla Grecia del Nord. Alle Termopili (poco sopra Atene) si imbatté nella impensabile e memorabile resistenza greca. Leonida con circa 7.000 uomini respinse i Persiani infliggendo loro altresì gravi perdite. Efialte un greco che tradì, segnalò un sentiero di montagna che permise a Serse di aggirare alle spalle i greci. Leonida liberò gli alleati e restò con i suoi 300 spartani: tutti furono uccisi. Serse incendiò e distrusse Atene che era stata abbandonata dai suoi abitanti. La flotta greca si ritirò nei pressi dell’isola di Salamina dove venne bloccata da quella persiana. Da Salamina i greci videro le fiamme di Atene che bruciava ed il terrore si stava impadronendo di tutti, volendo ciascuno correre a difendere le proprie città. E qui ancora una volta Temistocle dimostrò tutta la sua grandezza ed autorevolezza, opponendosi e convincendo lo stesso tentennante Euribìade ad aspettare il nemico a Salamina.

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