Affidarsi alle energie rinnovabili per contrastare l’emergenza climatica è ormai diventato un obiettivo imprescindibile, mantenendo una sana conservazione e gestione sostenibile del suolo, elemento centrale per la sopravvivenza del nostro pianeta. Gli investimenti per la realizzazione di idonei impianti per la prodizione di energie rinnovabile devono avere particolare riguardo all’impatto ambientale, evitando di istallare strutture in aree integre del territorio, esemplificando costituiscono un impatto dequalificante i giganteschi impianti fotovoltaici installati in aree coltivabili, anche se in tempi andati, con altre programmazioni che il tempo ha reso obsolete furono qualificate come aree industriali, pur mantenendo un elevato pregio agricolo. Ogni riferimento alle concessioni per il collocamento di grandi impianti fotovoltaici su terreni in aree della nostra città, è puramente voluto!
Dobbiamo porci alcune domande: siamo effettivamente consapevoli delle problematiche ambientali… del consumo di suolo? L’Amministrazione se ne rende conto? Sarà opportuno avere una visione “avveduta”, e strategica sulle opportunità offerte dalle risorse del Pnrr per la transizione ecologica, ma così pure dalle operazioni “azzardate” che dobbiamo fortemente evitare! Il profitto economico non deve prevaricare gli interessi collettivi e l’ambiente nel quale vivono le nostre comunità!
Stiamo assistendo ad una repentina e crescente diffusione delle “comunità energetiche” formate da cittadini, attività commerciali e imprese, comunità ed enti territoriali che si uniscono per produrre e condividere energia elettrica da fonti rinnovabili. Un ulteriore sviluppo si avrà con l’imminente pubblicazioni dei decreti attuativi della norma. Ancora una volta il “privato” ha fatto da battistrada al legislatore…! Al di là dei convegni di facciata questa le comunità energetiche rappresentano un via particolarmente significativa, e più economica, per la produzione di energia rinnovabile!