Alcuni anni fa mi capitò di rileggere “L’arte di saper ascoltare” di Plutarco, trattato scritto quasi duemila anni fa, ma straordinariamente attuale; tesi condivisa da buona parte degli accademici (mi si perdoni l’accostamento).
Apparentemente sembra una banalità il “saper ascoltare”, ma ahimè, non è per nulla vero. È sufficiente seguire i talk show televisivi per rendersene conto. Da qualche anno anche quelli di matrice politica hanno subito un imbarbarimento insensato: l’importante è parlare, se non urlare, interrompere, non ascoltare il contendente, il quale parla sul primo e così via, in attesa che il moderatore li interrompa per ragioni di palinsesto, per vedere spesso gli avversari andarsene a braccetto sorridenti.
La politica è veramente messa male! Lo sappiamo tutti!
Sbarcando sul nostro pianeta, Casale, la domanda è quasi ovvia: il politico, l’amministratore ascolta il malcontento del cittadino? A giudicare dai pourparler, l’opinione è imbarazzante! Autocitandomi, in un incontro pubblico con la Giunta, nell’ambito della problematica dell’ex-Piemontese, sono stato zittito, dalla stessa, impedendomi di esprimere la mia opinione semplicemente perché era contraria alla loro!
Tra circa sei mesi saremo chiamati alle urne, eleggeremo il nuovo Sindaco e Consiglio Comunale. Ascoltando i cittadini, brutalmente, se ne sentono di tutti i colori… girano già nomi di assessori dei vari schieramenti… non è un bel viatico verso la consultazione!
Bisogna essere obiettivi: Casale è in forte declino! Tanti cittadini ormai se ne rendono conto, è sufficiente leggere le lettere e le opinioni che compaiono costantemente su Il Monferrato, seguire i social e soprattutto ascoltare, appunto saper ascoltare.
Ormai è diventato superfluo evidenziare le “strutture” che Casale ha perso negli ultimi anni, l’elenco sta diventando troppo lungo, ma è a conoscenza di tutti. Ne voglio citare solo due: l’Università ed il Tribunale, vale a dire Cultura e Giustizia, ambiti che caratterizzano il crescere di ogni società! Ritengo si potesse fare l’impossibile per trattenerle e di tutto per riaverle!
Che fare? Il turismo deve rappresentare per Casale il volano di una auspicabile ripresa. Abbiamo storia, arte, cultura che altre città ci invidiano (tra le quali il nostro capoluogo geografico di Provincia, molto più scaltro di noi a sfruttare il brand “Monferrato”, nella totale indifferenza, se non connivenza delle “Autorità” casalesi). Da anni Nuove Frontiere si batte con proposte per istituzionalizzare il marchio “Casale Capitale del Monferrato”; e lo riproporremo! Nel programma elettorale del candidato a sindaco Palazzetti del 2014, era evidenziata la necessità di “superare il minimalismo, la frammentazione e la retorica vuota di – Casale Capitale del Monferrato – “. L’analisi a distanza di quattro anni sentenzia scarsità di risultati, la vicenda dell’ATL ne è la conferma, certo ha primeggiato la cultura della retorica!
In questo periodo preelettorale, pare intravvedere qualche fermento di presenza attiva, al di fuori dalle sfere partitiche, di raggruppamenti e associazioni della società civile con l’intento di sensibilizzare la cittadinanza con interventi propositivi.
Riteniamo sia indispensabile che il cittadino si riappropri di un opportuno dialogo con le Istituzione, attraverso la partecipazione, si deve uscire dalla pigrizia, rassegnazione se non ignavia in cui si è perso.
Non è un bel segnale constatare che l’attuale Sindaco è stato eletto, pur democraticamente, all’incirca con il 27% degli elettori!
Nuove Frontiere, sarà parte attiva nel formulare proposte al fine di dare un supporto al miglioramento e crescita della nostra città. Stiamo predisponendo interventi mirati alle varie problematiche riguardanti settori amministrativi e gestionali del nostro territorio. Abbiamo iniziato con l’intervento di Massimo De Bernardi in merito alle agevolazioni ai nuovi residenti con lo scopo di fermare la crescente perdita demografica della città.
In conclusione, mi sia consentito citare nuovamente Plutarco, consigliando la lettura del suo trattato “Consigli ai politici”, dei cui suggerimenti si arricchirebbero culturalmente e umilmente i “nostri” politici e non solo, c’è molto da imparare!
La mia è solo una provocazione! Oppure no?