Abbiamo corso il rischio di vedere iniziare la Festa del Vino e del Monferrato, ora nell’edizione “Calicentro” un po’ ridotta per l’emergenza sanitaria, con l’Enoteca del Monferrato chiusa. Che senso avrebbe avuto una festa dedicata al prodotto principe del Monferrato, il vino appunto, con la sua “casa” con le porte sbarrate?
Rassicura il vicesindaco Emanuele Capra dicendo che: “La sfrutteremo noi come Comune per meglio promuovere i vini monferrini e le loro eccellenze nei due weekend in cui si terrà la Festa cioè dal 17 al 19 e dal 24 al 26 settembre”. E questo perché, dopo un primo bando pubblicato dal Comune qualche mese fa e che non aveva dato risultati positivi, perché l’unica candidatura presentata non era stata giudicata congrua, un secondo bando sempre curato dal Comune, era stato pubblicato con scadenza il 23 agosto. Da allora però, e sono trascorsi più di venti giorni, nessuna notizia ufficiale era trapelata né dal Comune, né dal presidente Claudio Saletta. Ufficiosamente si sa invece che una sola candidatura è stata presentata pure in questo secondo bando. <In realtà – aggiunge Capra – si tratta della stessa presentata la volta scorsa, ma con una serie di aggiornamenti che sono stati richiesti per far sì che la domanda possa essere accettata. Si tratta di una società di giovani esperti di vino ma anche di eventi, che sono quelli che il bando richiede per attrarre gente al castello e all’Enoteca. Stiamo attualmente valutando quanto è stato presentato, ma questa volta dovrebbe essere tutto in ordine. Penso di potere dire con certezza che l’Enoteca riaprirà entro fine anno>.
L’Enoteca del Monferrato, con sede al castello, è strettamente collegata a quella di Acqui e a quella di Ovada tramite il percorso Gran Monferrato. Tutte e tre le enoteche hanno ottenuto finanziamenti ognuna per circa 100 mila euro. La speranza è dunque di vederli fruttare.