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L’ironia non piace alla politica, tanto più quando è rivolta alla destra attuale! Alcune settimane fa concludevo un mio contributo pubblicato su ……… con la seguente frase: Questa è la politica attuale…! Ne vedremo delle belle! Sono passate poche ore e tempestivamente le abbiamo viste anzi, lette!
In un contesto più ampio avevo scritto: “Oltretutto in questi giorni stanno comparendo in città gigantografie, sul modello Las Vegas, di immagini, raffiguranti candidati, che occupano quasi tutti gli spazi di affissione possibili… con che soldi, se non dei cittadini? Se sbagliamo ci si dimostri pure il contrario”. Risultato: il finimondo! Il candidato al più alto scranno del comune della destra, Emanuele Capra ed il suo vice Luca Novelli si sono letteralmente indignati e scatenati come i bambini della primaria quando si rivolgono al maestro poiché sgridati dall’adulto, chiedendo a Riccardo Calvo, e riporto letteralmente l’intervento di Capra, “… Spero che Riccardo Calvo, che è uomo delle istituzioni, prenda le distanze dalle affermazioni gravemente diffamatorie di uno dei suoi maggiori azionisti [?…] in coalizione … che insinua che i nostri candidati abbiano usato soldi pubblici per pagare i propri manifesti … illazioni risibili e quantomai false il cui unico scopo è quello di tentare di gettare discredito sull’altra parte”. Nel contempo il suo vice si attivava telefonicamente… A questo punto è opportuna una riflessione, oltre l’ironia non colta, da me spesso utilizzata per sdrammatizzare aspetti particolarmente seri, questa destra manifesta la classica intolleranza verso coloro che non la pensano come loro. Io non essendo di sinistra, non possono che attaccarmi con epiteti di bassa lega. Sono definito addirittura di essere uno dei maggiori azionisti della coalizione. È straordinaria la bizzarra fantasia di Capra. Devo deluderli: non sono uno “spin doctor” di Calvo e tantomeno un suo “pasdaran”, non ne ha bisogno sono già eccellenti le sue qualità e capacità! Altra imprecisione quando sostengono: “che i nostri candidati abbiano usato soldi pubblici per pagare i propri manifesti…”. Ma di cosa stanno parlando? Leggano meglio ciò che ho scritto, io parlo di manifesti che invadono la città, non del suo schieramento, ma di tutti!!! E quando dico con soldi dei “cittadini”, non la ritengo un’eresia, con che soldi sono stati pagati?: da marziani o da che altro essere, non ho idea! Come si poteva evincere dal mio contributo incriminato (uso incriminato poiché Capra ovviamente ha parlato di intervento della procura… un classico, come ricordava qualche sera fa Vittorio Feltri, i politici italiani sono affetti da “querelite”), io ho una particolare opinione: spendere il meno possibile nelle campagne elettorali per destinare le risorse a opere più meritorie: abbiamo una sanità in frantumi, un inquinamento sempre più degenerante, un aumento della povertà, e molto altro…
Concludo semplicemente facendo notare che i due candidati della destra hanno estrapolato una quarantina di parole sulle oltre cinquecento di un contesto molto articolato, dove particolarmente stigmatizzavo l’attacco di un loro maggiorente, il pluri-presidente Paolo Secco verso una giovane candidata, ventenne, che al mattino si alza alle cinque per raggiungere, con mezzi pubblici, la propria università per le lezioni: Alice Russo, attivista in campo etico e pedagogico, oltre che nostra associata, segnalandola tra l’altro come sostenitrice di un “Un polo [a Casale] attrattivo e formativo per i Black Bloc di domani”. Affermazione altro che risibile… La precisazione formulata successivamente da Paolo Secco, che tra l’altro si definisce formatore… apre un buco peggiore della toppa… Naturalmente dalla destra, verso Alice Russo, nessuna solidarietà o presa di distanze da quanto scritto!