Nel Nord Europa è possibile laurearsi a prescindere dai mezzi finanziari, l’intento è non dover rinunciare a giovani “talentuosi” a causa dei soldi. I ragazzi danesi, ad esempio, ricevono un sussidio mensile di 6mila corone, circa 825 euro, per frequentare l’università e, al tempo stesso, imparare a cavarsela da soli, visto che il sussidio scende sensibilmente in caso di convivenza con mamma e papà. Università gratis, inoltre, in Finlandia, Norvegia e Svezia per i cittadini dei rispettivi Stati e per gli studenti provenienti da Paesi Ue. In Islanda corsi a costo zero, ma è prevista una tassa una tantum di iscrizione che varia dai 450 ai 600 euro. Certo, si tratta di nazioni dove è d’obbligo fare i conti con il caro vita e sono previste borse di studio affinché condizioni disagiate non siano di ostacolo al raggiungimento della meta finale, la laurea. Più articolata la situazione nel Regno Unito. Salate le tasse in Inghilterra o in Galles dove la frequenza costa circa 9mila sterline l’anno. C’è da dire, tuttavia, che la maggior parte degli studenti inglesi, per pagare le rette universitarie ricorrono ai loans ossia a specifici prestiti da restituire, a fine percorso, in dieci anni e soltanto dopo l’inserimento nel mondo del lavoro e l’arrivo dello stipendio. Più economica l’Irlanda del Nord dove la quota si aggira intorno a 3.500 sterline annue.
Fonte: FiscoOggi.it – di Redazione FiscoOggi – 13 Ottobre 2022
Nel paese della “sirenetta” stipendio assicurato per chi ha voglia di studiare