La pace di Cimone ( 449 a. C.)
Atene deve ricostituirsi: vi sono Passaggi marittimi, Stretti, Porti ancora controllati dai persiani, altri da Fenici, da Bisanzio che dominava gli Stretti. Atene rafforza e sviluppa la Lega Delica costituita nel 481 che via via era venuta a comprendere isole, città costiere che facevano capo ad Atene, padrona dei mari e che le pagavano un contributo depositato in Delo nel Santuario di Apollo: il comando militare spettava ad Atene. Sparta a sua volta rafforza la Lega Peloponnesiaca della quale diventa la guida. Si sviluppa sempre più la rivalità fra Sparta dal governo aristocratico e Atene dal governo democratico. Atene deve sempre fronteggiate i Persiani (seppur marginalizzati) ed ora anche gli Spartani.
Si susseguono momenti e movimenti convulsi con riferimento alle due città e all’interno di esse. In Atene Cimone (figlio di Milziade) costituisce un Partito filo spartano che lotta con Sparta contro l’ex Comandante Pausania che, deluso dagli spartani stessi, fugge a Bisanzio e si allea con i Persiani: Pausania morirà poi in patria. In Atene Temistocle accusato di essersi inteso con il nemico, fu espulso da Atene e si rifugiò da Artaserse, nuovo Re della Persia dove mori. Cimone intanto nel 468 distrugge la flotta persiana.
Sparta e Atene di fatto si fronteggiano cercando alleati. Con la pace di Cimone (meglio di Callia) nel 449 Atene, la Persia ed indirettamente anche Sparta addivengono ad accordi che potremmo definire di non belligeranza. I Persiani fuori gioco, in seguito verranno assorbiti dall’Impero greco-macedone di Alessandro Magno. La vittoria della civiltà greca (che tale si può dire) mutò ogni prospettiva futura per la Storia della Grecia e per l’Oriente, sviluppando sempre più la sua straordinaria influenza verso l’Occidente.
Ma se si poteva affermare vi fosse una unità certa di intenti dei greci nei confronti dell’invasore persiano, il dualismo fra Sparta ed Atene fu forse la causa prima del perché non si creò un grande Stato greco: infatti, da una parte Atene democratica e città ad essa riferentesi, dall’altra Sparta aristocratica e città ad essa riferentesi, con conflitti continui e mutamenti di tipi di governo nelle stesse città, continuarono a fronteggiarsi. Si arriva alla guerra del Peloponneso.