Comunicato stampa di CasaleBeneComune – Johnny Zaffiro, Presidente
A poco più di 48 ore dalla premiazione e dal concerto per il 5 compleanno del Parco Eternot, durante il quale il sindaco Riboldi ha dichiarato il suo impegno nella lotta all’amianto nell’interesse della comunità, veniamo a sapere da internet che la giunta intende dare un nuovo nome al PalaFerraris: PalaEnergica. Per la precisione, a beneficio della semplificazione, la struttura che ospita la squadra di basket di Casale, la JB Monferrato, dovrebbe avere 2 nomi: quello storico e quello legato alla recente sponsorizzazione.
Quanto gli sponsor siano importanti, lo sappiamo bene e lo so perfettamente anche io; quanto però i nomi, i simboli e alcune date rappresentino la vita e la peculiarità di una comunità, non è forse chiaro a tutti. Paolo Ferraris chi era, quindi? Era un uomo che ha lavorato fortemente e brillantemente per la nostra città: aveva voluto il raddoppio del ponte sul Po e il restauro del Teatro Comunale.
In Regione, oltre alla legge sulla tutela e lo sviluppo della collina, aveva ottenuto il primo grande finanziamento per la bonifica dall’amianto: 3 miliardi di lire, che servirono per il Palafiere. Ferraris aveva poi presentato la legge per la lotta contro le zanzare, e naturalmente voluto e ottenuto con caparbietà la costruzione del Palazzetto dello Sport, quel palazzetto che in tanti da sempre frequentiamo appena possibile, per sostenere la nostra squadra e uno sport entusiasmante, il basket. L’edificio fu inaugurato nel settembre di 25 anni fa, due mesi prima della morte di Paolo Ferraris, causata da una malattia che a Casale conosciamo bene: il Mesotelioma. Ed eccoci al presente: il mesotelioma provocato ieri come oggi dall’amianto, proprio quell’amianto prodotto nella fabbrica sulle ceneri della quale è sorto quel Parco Eternot simbolo di bellezza e di riscatto della comunità… Tutto si tiene, fuori dal mondo autoreferenziale dei social media, spettabile amministrazione.
È possibile ancora oggi rispettare quei valori che tanto decantiamo? È possibile che una amministrazione davanti ad una proposta come questa tenga la barra dritta? È ancora possibile curare la nostra storia senza che sia una merce da vendere e comprare?
Certo che sì può, anzi si deve!
Ci e mi lascino pensare che esiste altro a questo mondo oltre alle leggi di mercato.
C’è una coerenza che non si può barattare. Le ragioni commerciali hanno legittimità ovviamente, ma c’è un interesse più grande e comune: esprimere il nostro orgoglio, la nostra forza e la nostra dignità senza sacrificare la memoria e i meriti delle donne e degli uomini come Paolo Ferraris.