Flash rapido. Ho fatto 1° e 2° elementare a Como, 3° e 4° a Molino dei Torti dove era andato ad abitare (Al). La 5° elementare a Castelnuovo Scrivia: anno 1944-1945. Con un amico di Molino percorrevamo la strada Molino-Castelnuovo e poi il ritorno in biciletta da donna. La strada era polverosa quando era asciutta, fangosa quando era bagnata, con i due segni profondi del transito di carri agricoli quando era ghiacciata e fu un vero sig. inverno, si direbbe di altri tempi. Spesso la scuola era chiusa, cosa che apprendevamo quando eravamo giunti là e per vari motivi (anche occupazioni da parte di tedeschi, brigate nere, partigiani). D’inverno nel tragitto spesso cadevamo perché la pesante per noi bicicletta, non riusciva sempre a percorrere come dovuto il solco sulla strada: mia madre mi dava una pietra o un mattone (ben non ricordo) caldo, così avveniva per il mio compagno, e noi fermandoci ci scaldavamo le mani spesso gelide pur avendo i guanti. Quando la strada era asciutta, e praticamente gli unici autoveicoli erano quelli tedeschi che avvisavamo in distanza per via del polverone, noi prendevano la bicicletta e ci precipitavamo in fretta nei campi adiacenti lasciandoli così passare. Qualche aereo degli alleati attraversava il cielo ed alcune volte anche qualche pattuglia aerea.
Dico questo perché ovviamente la scuola frequentata con continuità e profitto è essenziale: condizioni eccezionali, possono peraltro determinare delle deroghe. Certi problemini che si facevano a scuola (tipo la mamma è andata al mercato ed ha speso, ecc… ecc…) noi o non li abbiamo fatti oppure fatti in modo molto approssimativo (fummo alla fine nel 1945 tutti facilmente promossi!!), al punto che ancora oggi io avvertirei difficoltà notevoli per risolverli. Traferitomi a Casale, in 1^ media presso il Collegio Trevisio, poco mancò che fossi bocciato e per me l’estate post scuola fu di grande studio, mentre i miei compagni scorrazzavano tutto il giorno felici e contenti!!